Incredibile a dirsi, ma Adria sembra aver imboccato la via del socialismo reale. Già il dubbio era sorto quando la città si svegliò, qualche giorno fa, sotto l'occhio vigile di un'imponente statua del dio Vulcano, come esaltazione del lavoro dell'uomo, che imbracciati falce e martello, li batteva su di un'incudine, opera realizzata incredibilmente secodno lo stile che fu proprio del "REALISMO SOCIALISTA" (vedi nota a piè pagina). Di seguito l'immagine del monolite bronzeo...
dopo la comparsa improvvisa dell'effige che compariva un tempo sulle 50 lire (che si tratti anche di nostalgia?), destano stupore anche i manifesti che appariranno presto per la città, dei quali noi siamo in grado di darvi un'anteprima esclusiva, visto che lavoriamo al magazzino comunale, dove le opere sono stipate:
Immagino già lo stupore dell'adriota medio che, mentre osserva le opere, pensa: "Ma ne ghivino mina votà per la destra? Boh, a ne se capisse più ninte...".
NOTA (da wikipedia): Il realismo socialista è una corrente artistica nata nell'Unione Sovietica nel 1934 e poi allargatasi a tutti i paesi socialisti del centro ed est Europa. La funzione principale era quella di unificare lo stile artistico e di fornire uno strumento di propaganda al partito comunista.
La prima formulazione ufficiale si ebbe al Congresso degli Scrittori Sovietici a Mosca nel 1934, ad opera di Maksim Gor'kij. Questi dichiarò che l'opera d'arte dovesse avere forma realista e contenuto socialista, in accordo con la dottrina marxista/leninista. Fra i primi teorici del realismo socialista (anche detto social-realismo) si possono annoverare Anatolij Lunačarskij e Aleksandr Voronskij. In seguito alle considerazioni di Andrej Ždanov il social-realismo è stato esteso a tutte le discipline artistiche.
Il programma del social-realismo, nonostante l'imperativo ideologico di creare una coerenza artistica, era internamente contrastante e discontinuo: prendeva infatti spunto da elementi del realismo ottocentesco combinandoli con esperimenti accademici e con il pensiero di numerosi pubblicisti ed esteti sovietici. I temi ricorrenti erano la lotta di classe, l'"alleanza" fra contadini e operai, la storia del movimento operaio, la vita quotidiana dei lavoratori eccetera.
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