lunedì 8 agosto 2011

Caro Massimo, Le scrivo...

Caro Sindaco,
stamattina ho deciso di scriverLe questi righi, a proposito del clima esasperato, e che in molti non esitano a dire "d'odio", che ha avuto un picco in questi giorni. Vorrei, infatti, che si riuscisse a stemperare la tensione, perchè ho letto sulla Sua bacheca di Facebook dei commenti che, a mio avviso, hanno oltrepassato un confine che non doveva essere oltrepassato. Vorrei precisare che io non ce l'ho affatto con Lei, inteso come persona, e pretendo che non  mi si attribuisca nessuna presa di posizione aprioristica. Lei non è mai stato oggetto, da parte mia, di attacchi personali, e credo che leggendo il blog o i miei commenti su FB, possa essere chiaro a tutti. Non ce l'ho nemmeno con la carica istituzionale che Lei rappresenta. Io non sono un politico, non sono un analista, non sono un giornalista, e non ho nessun interesse personale in questi campi. Il mio unico interesse è quello di dedicarmi alla satira, e magari l'unico appunto che mi si può muovere è quello di riuscirci con risultati alterni o discutibili, ma di certo non quello di aver offeso nessuno, o di aver suscitato desideri nefasti. Leggo sul dizionario: la satira (dal latino satura lanx, nome di una pietanza mista e colorata) è una forma libera e assoluta del teatro, un genere della letteratura e di altre arti caratterizzata dall'attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento. 
La definizione calza a pennello. Non pretendo di essere "super partes" o di non rendere manifeste le mie idee, sia chiaro, sarebbe impossibile, per quanto mi riguarda, e poi mica sono Presidente della Repubblica! Ma non si può nemmeno dire che nei miei post abbia preso di mira Lei, solo Lei, solo l'amministrazione da Lei guidata e nemmeno soltanto la parte politica che La sostiene: facendo una conta rapida, infatti, la classifica dei più citati nei miei post è la seguente:

  1. Massimo Barbujani, Isi Coppola, Mauro Mainardi 7 volte
  2. Paolo Ruzza 6 volte
  3. Juanin Mcnamara, Centrale Enel di Porto Tolle 5 volte
  4. Luca Zaia, D'Angelo 3 volte
  5. Me stesso 2 volte

 per cui, Lei gode del vantaggio di 1 punto rispetto al collega Ruzza, mentre la Centrale di Porto Tolle è a pari merito con il blogger Juanin Mcnamara... che roba, eh?
Sarebbe falso negare che delle volte nei post emerge del dissenso. E allora? C'è forse qualcosa di male in questo? 
Il mio intento, è quello di strappare qualche sorriso, e magari il più delle volte non ci riesco, però Le assicuro che è così. Ed è anche per questo che ho scelto, e rivendico la possibilità, di utilizzare un nome d'arte: questo è il destino di un pagliaccio!
Pur avendo scelto di scriverLe, le dico anche che penso che Lei abbia inteso meglio di tanti altri qual'è l'intento mio e degli altri blogger.
Noi blogger male non vogliamo fare, e in tutta onestà, non credo che ci si possa imputare di farlo, ma come vedrà nel seguito della mia lettera, non tutti la pensano così...Penso altresì che Lei non abbia bisogno dello stuolo di avvocati d'ufficio che in questi giorni si accaniscono contro il mio ed altri blog e rispettivi profili Facebook, segnalandoli e facendoli chiudere, dove tra l'altro non si risponde mai nel merito dei post, ma si attacca praticamente solo la scelta di utilizzare un nome d'arte, come se questo cambiasse il significato di quello che scriviamo...
Dicevo, all'inizio, del clima quantomeno pesante che si respira ultimamente. Ho letto dei commenti sulla sua bacheca di FB che riporto (senza far nomi) integralmente:
un Suo sostenitore apostrofa Juanin Mcnamara così:
"io sto dalla mia parte.. di tutti si può condividerne o non condividerne le opinioni.. ma chiaramente tu non aspetti altro che una piccola lamentela per trasformarla in un proiettile non verso l'amministrazione, non verso un qualsiasi partito o corrente politica.. ma verso massimo barbujani"

e incalza : 
"e quelli che ti vengono dietro devono rendersene conto... il tuo è un accanimento verso la persona.. anzi verso un'istituzione, il sindaco"

arrivando addirittura a scrivere questo: 
e ti dirò di più.. la tua frase "vedrai che botto", suona come una minaccia alla città intera.. e quindi se nelle prossime ore dovesse succedere qualcosa, una qualsiasi cosa.. potrebbe essere imputata a te"
Ecco, vede, io ritengo che queste affermazioni siano d'una gravità inaudita, e penso che mai e poi mai ne sentirà proferire di altrettanto pesanti nei citati blog. Queste sono le affermazioni che alimentano, a mio avviso, la FEBBRE DA CAVALLO, oggetto di questa missiva...
certe affermazioni andrebbero, sempre a mio avviso, stigmatizzate con forza, e si dovrebbe quantomeno prenderne le distanze. 

Lei che ne dice?
OC

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